Da circa venti anni la ricerca sta esplorando i benefici della pratica sportiva per i malati di tumore. Si è iniziato con studi mirati sugli adulti affetti dai tumori più frequenti, soprattutto negli Stati Uniti. I risultati che arrivavano erano a tal punto incoraggianti che la platea degli interessati si è estesa mano a mano con gli studi successivi anche a bambini e adolescenti.
Per quanto riguarda il nostro paese è dal 2009 che la connessione sport–terapia è sotto l’occhio vigile di medici dello sport, oncologi, scienziati motori e psicologi, per citare solo alcune delle figure coinvolte nelle sperimentazioni.
Sport e terapia: le eccellenze italiane.
In Italia, per l’oncologia pediatrica, il cuore della ricerca si trova presso l’ospedale di Monza, e riguarda bambini e adolescenti che presentano tumori del sangue. Dal 2017 ad oggi sono molti ragazzi e bambini arruolati nella sperimentazione, circa 500, e dunque ciò che era un fiore all’occhiello italiano è diventato ora, nel 2021, il punto di riferimento europeo di una ricerca ancor più avanzata che coinvolge 7 paesi europei e 9 istituti di cura.
Grazie ad un cospicuo finanziamento europeo, le equipe coinvolte in tutti questi centri potranno nei prossimi 5 anni dimostrare ciò che è l’ipotesi di partenza, e cioè che lo sport, adattato e personalizzato, è parte della cura.
Sport e tumori infantili: dalla riabilitazione a una pratica che accompagna tutto il percorso di cura
Si passerà in tal modo a considerare l’attività motoria non più qualcosa da raccomandare alla fine del percorso di cura, quando dalla malattia si è usciti, ma una vera e propria terapia da somministrare prima durante e dopo la cura stessa per combattere il cancro insieme con i farmaci, la chirurgia e quant’altro.
In Italia oltre alla struttura di Monza si è aggiunto a prendere parte al progetto anche l’Istituto Tumori di Milano per quel che riguarda in particolare i tumori solidi in bambini e adolescenti.
Il prossimo incontro di tutti i soggetti europei che lavorano in sinergia su questo progetto ci sarà significativamente dal 14 al 16 febbraio 2022, Giornata Mondiale del cancro infantile e si svolgerà a Magonza in Germania.
“FORTEe”: un progetto europeo di ginnastica per bambini e adolescenti malati di tumore.
“FORTEe” è il nome del progetto europeo partito lo scorso marzo. Forza per combattere il cancro infantile: un intervento di ginnastica per bambini e adolescenti in trattamento antitumorale. Tutto ciò che riguarda questa tematica e i vari istituti coinvolti è ben illustrato sul sito del progetto.
In Italia, Il Comitato Maria Letizia Verga ha promosso il progetto sport-therapy a partire dal quale la ricerca ha assunto valenza europea e continua a sostenerlo con convinzione. Francesca Lanfranconi, è la coordinatrice europea del progetto, ricercatrice di Fisiologia presso il dipartimento di Medicina e Chirurgia di Milano-Bicocca. Dal 2017 sta seguendo con la sua equipe quasi 500 pazienti di età compresa tra i 18 mesi e i 22 anni, di cui il 25% sottoposti a trapianto di midollo, presso la Clinica Pediatrica della Fondazione Monza e Brianza.
Oltre a oncologi, medici dello sport, fisioterapisti, osteopati, una figura chiave presente nel gruppo di lavoro è quella dello scienziato motorio specialista della attività motoria adattata e di precisione che con le sue competenze specifiche supporta la continua necessità di valutare l’impatto della attività sportiva sul paziente.
In Italia nella equipe di Monza uno degli scienziati motori coinvolti nella ricerca sperimentale è anche un uomo che ha sperimentato su di sé nel suo passato di bambino la malattia tumorale. Si tratta di Tommaso Moriggi che ha fatto poi nella sua vita di queste tematiche una vera e propria missione.