Cause genetiche, prematurità di nascita, inquinamento atmosferico, alimentazione scorretta, fumo e alcol, ma anche scarsa igiene, tra le cause dei tumori
Il tumore al testicolo e pene è in aumento del 45% negli ultimi 30 anni. Soprattutto tra giovani tra i 16 e i 24 anni. La frequenza nella popolazione italiana è di circa 3 casi l’anno per 100.000 persone, ma nella fascia di età compresa tra i 16 e 40 anni si superano i 6 casi ogni 100.000. Fortunatamente “il trend della mortalità è invece in costante diminuzione – sottolinea il Professor Giuseppe Martorana, Presidente SIUrO; Ordinario di Urologia e Direttore della Clinica Urologica del Sant’Orsola – con una media annuale di 0,4 decessi ogni 100.000 uomini in Italia. La mortalità è diminuita del 70% a testimonianza dei significativi progressi raggiunti nella terapia di questo specifico tumore, oggi il 92% degli uomini con cancro diffuso può essere curato. Fondamentale in questo senso – continua Martorana, risulta la diagnosi precoce, l’autopalpazione per il testicolo e l’igiene del pene”. Dagli esperti riuniti a Bologna un monito quindi agli uomini: a partire dai 45 – 50 anni devono imparare dalle donne, che ogni anno si sottopongono a un controllo ginecologico, a chiedere al proprio medico di base tutte le informazioni utili per sottoporsi a un check up. L’esame del cosiddetto “marcatore Psa” è una semplice analisi del sangue che può dare immediata evidenza dell’insorgere della patologia e guidare il percorso medico. Attenzione se in famiglia c’è qualcuno malato, le possibilità aumentano. È importante non trascurare i primi segnali: bruciore, difficoltà urinarie, frequenza della minzione e sangue nelle urine o nello sperma. Chi ha questi sintomi non ha alibi per non farsi subito controllare. di Roberta Maresci