Sono la prima causa di morte tra adolescenti (di una fascia d’età compresa tra i 15 ed i 19 anni) e tra i giovani adulti (19/24 anni).
Parliamo di tumori ed i dati sono quelli divulgati dalla dottoressa Franca Fagioli (direttore della S.C. Oncoematologia pediatrica e Centro Trapianti dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino) che sottolinea come il cancro giovanile rappresenti la prima causa di decesso per malattia ma la seconda dopo gli incidenti.
Grazie a nuove tecniche diagnostiche e curative, la percentuale di ragazzini che sopravvivono al cancro è in aumento e supera l’80% dei casi.
“Dal 2003 al 2008, l’82% dei bambini e l’86% degli adolescenti è in vita cinque anni dopo la diagnosi di tumore”, si legge sul sito dell’Airc (Associazione italiana della ricerca sul cancro).
Franco Locatelli, direttore dell’Unità operativa di onco-ematologia dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, ha spiegato che i bambini e i ragazzi che muoiono di tumore, infatti, sono sempre meno.
Questo risultato è stato realizzabile soprattutto grazie alla ricerca portata avanti, ad esempio, dallo studio internazionale pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, (sostenuto anche da AIRC) contro l’insorgenza di tumore nei bambini trattati precedentemente e guariti dalla leucemia.
Tra le cause della diffusione del cancro giovanile conta, il più delle volte, la diagnosi tardiva.
Spesso i giovani tendono a sottovalutare sintomi ed i malesseri ritenendoli normali malanni legati alla stagione, allo stress ed ignorando il fatto che essi possano sottendere qualcosa di più serio.
La scoperta del cancro, comporta una serie di conseguenze psico-fisiche. Basti pensare che l’infertilità è uno degli effetti tardivi per i piccoli pazienti trattati in età pediatrica.
Questo problema è determinato dall’effetto di alcuni farmaci chemioterapici responsabili di una certa tossicità.
Tra le conseguenze della chemio e della radioterapia, infatti, ricordiamo la pubertà ritardata, l’amenorrea e l’azoospermia.
Esistono numerose associazioni che raccolgono genitori e medici che combattono la piaga del cancro giovanile e promuovono la ricerca e la conoscenza del problema. Basti pensare all’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), alla SIE (Società Italiana di Ematologia) o all’AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologica Pediatrica).
Autore | Marirosa Barbieri