BARI – L’associazione barese “A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo Onlus”, che si occupa di assistenza alle famiglie colpite da casi di leucemia infantile, è stata scelta, insieme ad altre cinque associazioni sul territorio nazionale (l’unica in Puglia), per far parte della campagna 2014 di “Trenta Ore per la Vita”, in programma da marzo a ottobre. L’iniziativa sarà interamente rivolta all’assistenza di bambini e adolescenti malati di cancro e alla ricerca di alloggi per le famiglie che hanno bisogno di abbandonare la propria città per affrontare le cure.
Sono numerose le iniziative che Trenta Ore per la Vita metterà in campo per sensibilizzare alle donazioni: una Crociera della Solidarietà, dal 30 marzo al 6 aprile, con a bordo ospiti del mondo dello spettacolo, tra cui Lorella Cuccarini, storico testimonial della campagna; la campagna pubblicitaria sulle reti Rai (dal 7 al 13 aprile); “Trenta Ore per la Vita in Piazza”, un contest musicale ideato dal Maestro Peppe Vessicchio, volto a sostenere i progetti dell’edizione 2014 nelle 6 piazze delle città delle associazioni scelte; e infine il tour “Concerto per la Vita” che si svolgerà per circa 10 repliche, nei teatri di diverse città italiane (tra cui anche Bari).
L’A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo Onlus è un’associazione con più di 100 volontari che, guidati dal presidente Michele Farina e da sua moglie Chiara, operano in favore delle famiglie che si rivolgono al reparto di Onco-Ematologia pediatrica del Policlinico di Bari per combattere contro la leucemia che ha colpito i loro figli. Attiva dal 2003, l’organizzazione nasce dopo il dramma di Vincenzo, figlio di Michele Farina, vittima della leucemia; dal 2007, ospita in un appartamento, concesso in comodato d’uso dal Comune di Bari, le famiglie che devono soggiornare per lunghi periodi a Bari.
«La crisi economica non permette a molte famiglie di affittare un appartamento – spiega Michele Farina – e la nostra casa alloggio ha dato ospitalità gratuita ad oltre 300 famiglie fino ad oggi. Il nostro obiettivo è sostenere l’unione e l’integrità della famiglia, che spesso viene messa a dura prova dalla malattia e dalle difficoltà ad essa connesse. Il cancro porta con sé ansia, preoccupazione e pressione psicologica difficili da affrontare per molti nuclei familiari che hanno come reazione la disgregazione, purtroppo pericolosamente ricorrente, nel contesto di una malattia invasiva anche sotto il profilo emotivo.»
Una grossa novità per l’associazione è arrivata nello scorso mese di novembre, quando il Comune di Bari le ha assegnato un terreno di 4.000 mq, confiscato alla mafia e destinato alla costruzione del “Villaggio dell’Accoglienza”: 3 edifici, 15 appartamenti, 78 posti letto, 1 struttura ricettiva, 44 posti auto. Sono questi i numeri della struttura che darà sollievo a numerose famiglie, le quali potranno così seguire da vicino la lotta contro la malattia dei propri bambini.(Vito Pacillo)