ROMA – In Italia beve il 65% dei 15enni, il 25% dei 13enni e il 12% degli 11enni ma nel Lazio le percentuali crescono. L’Aiom avverte: il consumo in età adolescenziale aumenta il rischio di tumori. L’assessorato alla Roma produttiva della capitale: “Intervenire sulla vendita nelle frutterie e nei mini-market”
Dati allarmanti quelli del consumo di alcol tra gli adolescenti, ancora più se si pensa che il rischio di sviluppare un tumore aumenta tra i giovani bevitori. La denuncia arriva dall’Associazione italiana di oncologia medica e fa riferimento ai dati sull’uso di alcolici, che vedono nel Lazio in testa sulla media nazionale con il 73% tra i 15enni. Non si fa attendere la risposta dell’assessorato alla Roma produttiva che annuncia provvedimenti: “Stiamo lavorando a un’ordinanza che punta da una parte, a evitare il consumo di alcolici su suolo pubblico, dall’altra a intervenire sulla vendita di alcolici da parte dei minimarket e frutterie”.
Lazio: numeri sopra la media
Gli adolescenti e i ragazzi residenti nella regione Lazio consumano quantità di alcol superiori rispetto alla media nazionale dei loro coetanei: lo consuma il 73% dei 15enni, il 30% dei 13enni e il 14% degli 11enni, contro, rispettivamente, il 65%, 25% e 12%.
L’avvertimento dell’Aiom: rischio tumori in crescita
Dati allarmanti perchè, sottolinea l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), il consumo di alcol in giovane età può provocare numerosi effetti avversi dovuti al fatto che gli organismi ancora in sviluppo non sono in grado di assimilare l’alcol. Inoltre, un forte consumo di alcolici può provocare danni al fegato conducendo al tumore.
La prevenzione: testimonial il centrocampista della Lazio Candreva
L’Aiom organizza da quattro anni una campagna per la prevenzione. Quest’anno il testimonial è il centrocampista della Lazio Antonio Candreva.”Vogliamo far capire ai nostri giovani che la prevenzione del tumore inizia da adolescenti – ha sottolineato Cognetti direttore del dipartimento di Oncologia medica dell’Istituto nazionale tumori – perchè l’importanza di un corretto stile di vita, fin da ragazzi, è ampiamente dimostrata nella prevenzione oncologica. Il 40% dei decessi per tumore, infatti, è causato da fattori di rischio potenzialmente modificabili”.