Il consumo di alcol tra gli adolescenti è in continuo aumento. Con un picco nel Lazio
Gli adolescenti abusano di alcolici & Co. Questo il risultato di una ricerca, che preoccupa sia i genitori sia i medici. Chi lo denuncia è l’Associazione italiana di oncologia medica, che ha stimato un consumo di alcol pari addirittura al 73% tra i 15enni, nella regione Lazio.
I ragazzi italiani sono grandi bevitori di alcol, sotto ogni sua forma: vino, birra, superalcolici. Pare poi che la regione Lazio, con la città di Roma in testa, alzi la media nazionale in modo spiccato. Infatti, qui persino il 12% degli undicenni (dunque bambini) sembra bere già alcolici. In merito a questi dati allarmanti, il Comune di Roma si sta attrezzando con un’ordinanza che da una parte punta a evitare il consumo di alcolici sul suolo pubblico, dall’altra a intervenire sulla vendita di alcolici da parte dei minimarket e frutterie con l’intento di rendere più complicato o inaccessibile l’acquisto di bevande alcoliche da parte dei minorenni.
Naturalmente il consumo di alcol in età adolescenziale, se non pre-adolescenziale, comporta notevoli rischi per la salute. Sia perché bere da ragazzi significa quasi certamente diventare adulti bevitori (e potenziali alcolizzati), sia perché l’alcol apporta danni organici gravi a breve e a lungo termine. L’Aiom, Associazione italiana di oncologia medica lancia un allarme: i tumori tra i giovani sono in crescita proprio a causa del consumo di alcol. Infatti, gli organi ancora in fase di crescita non sono in grado di smaltire le scorie e le tossine derivanti dall’ingestione di vino, birra e superalcolici. Ovviamente, a farne le spese sono organi vitali come il fegato, i reni, il pancreas ma anche il sistema cardiocircolatorio nel suo complesso.
Per arrivare dritti alla testa e alla coscienza dei più giovani, si è pensato di puntare su figure “mitiche” per adolescenti e bambini: i calciatori. Nella fattispecie, è il centrocampista della Lazio Candreva a fare da testimonial per la campagna di prevenzione anti-alcol. La prevenzione, infatti, è funzionale sia nel breve periodo (anche al fine di evitare incidenti e infortuni causati dall’alcol) sia nel lungo periodo, in quanto ben il 40% delle cause di patologie neoplastiche sono modificabili. E sono ancor più modificabili in età giovanile e addirittura già durante l’infanzia. Per uno stile di vita sano e un futuro senza dubbio più salutare, le parole chiave sono due: informazione e prevenzione.