di Emanuele Breccia
MILANO – Matteo ce l’ha fatta. E come lui, tanti altri piccoli in questi anni sono riusciti a sconfiggere la terribile malattia che ogni anno, in Italia, segna la vita di circa duemila fra bambini e adolescenti. Matteo è stato colpito per la prima volta dal tumore all’età di 12 anni. Un medulloblastoma al cervelletto, riaffacciatosi ancora quando ormai frequentava l’Università, in età più adulta. Per due volte Matteo lo ha affrontato e sconfitto. Ed oggi è un giovane designer che conduce una vita normale, che studia, che fa sport, che esce con gli amici. Quella di Matteo è solo una delle tante storie che non si sono spezzate, interrotte. Un lieto fine dovuto anche al progetto “Gold for Kids”, con cui la Fondazione Umberto Veronesi, a fianco di AIEOP (Associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica), si è impegnata nel campo dell’oncologia pediatrica, per dare impulso alle cure mediche più avanzate, garantire a tutti i giovanissimi pazienti l’accesso ai più efficaci protocolli di cura riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai ragazzi.
Nell’ambito di “Gold for Kids”, adesso, si è inserito a pieno titolo “Easy Room”, il progetto supportato dalla Fondazione De Agostini affinché i pazienti adolescenti possano disporre anche in ospedale di spazi tutti per loro. Divani, poltrone, librerie, televisori, computer, strumenti musicali, videogiochi, giochi da tavolo e attrezzi da palestra.
I reparti di oncologia pediatrica dei principali ospedali italiani sono sempre più a misura dei piccoli pazienti sottoposti alle cure oncologiche. E nei giorni scorsi sono stati ultimati i lavori nelle prime due strutture: l’Ospedale Regina Margherita di Torino e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Ma l’iniziativa partita ufficialmente nel 2016 guarda lontano, guarda oltre, e nelle prossime settimane si inizieranno a gettare le basi per dare replicare le aree ricreative in altre strutture del Sud: l’Ospedale Bambino Gesù di Roma ed il Policlinico di Bari. E lo stesso accadrà nell’Ospedale di Padova.
Sono poco più di duemila le nuove diagnosi di tumore che vengono effettuate ogni anno in Italia fra bambini ed adolescenti. Di queste, 800-1.000 interessano la popolazione degli adolescenti (15- 19 anni). I tumori pediatrici rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei bambini e hanno un impatto drammatico sulle famiglie. Ma i progressi registrati fanno ben sperare. Gli ultimi dati, infatti, dicono che dopo il percorso terapeutico tre bambini su quattro guariscono completamente.
«Siamo particolarmente orgogliosi di sostenere questa iniziativa – dice Roberto Drago, presidente della Fondazione De Agostini – perché si rivolge ai giovani in un particolare momento della loro vita segnato dalla sofferenza. Abbiamo accettato ben volentieri di collaborare con la Fondazione Umberto Veronesi a questo progetto che rafforza la fiducia di guarigione nei giovani pazienti.
La nostra Fondazione, infatti, per vocazione aiuta le persone più deboli e sofferenti restituendo speranze e sostegno per affrontare con coraggio e tenacia le sfide più difficili della loro vita». «Il nostro obiettivo è aprire spazi dedicati ai pazienti adolescenti – aggiunge Paolo Veronesi, Presidente della Fondazione Umberto Veronesi e Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano -. In queste aree i ragazzi, nonostante la malattia, potranno avere un posto tutto per loro, dove poter svolgere le stesse attività dei loro coetanei sani, conoscersi, stringere amicizie e fare, quando possibile, attività fisica. Tutti questi elementi concorrono a migliorare la qualità delle giornate trascorse in ospedale e possono incoraggiare un approccio più positivo verso le cure».
corriere.it 21.3.17