Colpisce un target genetico specifico comune a un ampio spettro di neoplasie, anche rare. Sia nei bambini sia negli adulti. E’ una nuova molecola i cui risultati incoraggianti sono stati presentati all’ASCO
Si chiama larotrectinib, agisce su tumori diversi, comuni e anche rari, dai melanomi, ai sarcomi pediatrici, ai tumori delle ghiandole salivari. E a prescindere dall’età dei pazienti. Se ottenesse l’autorizzazione sarebbe la prima molecola sviluppata e approvata contemporaneamente per gli adulti e per i bambini. Con buone prospettive secondo gli esperti.
Buone speranze. Secondo uno studio presentato all’Asco e condotto da ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, il farmaco, un preparato orale, ha provocato una risposta positiva nel 76% dei pazienti trattati. La durata media della risposta non è attualmente definibile, visto che la maggior parte dei pazienti sottoposti a larotrectinib sta ancora reagendo alle cure, tuttavia a 12 mesi dall’inizio del trattamento, il 79% di loro non ha mostrato progressione di malattia.
Tumori diversi una sola mutazione. Alla ricerca hanno partecipato 55 persone, 12 bambini e 43 adulti affetti da 17 tipi diversi di tumore localmente avanzato o metastatico. Si trattava di forme meno rare: melanomi, del polmone, della tiroide, del pancreas, gastrointestinali. Ma anche molto rare: sarcomi pediatrici, o delle ghiandole salivari. Tutte queste patologie, diverse tra loro per organo colpito, avevano in comune un’anomalia genetica: un gene TRK (tropomyosin receptor kinase) era fuso con altri geni.
Un interruttore. Le fusioni TRK sono state osservate per la prima volta negli anni Ottanta nel tumore del colon. Da allora sono stati scovati più di 50 geni diversi capaci di fondersi con un TRK. Nei tumori più frequenti la fusione si verifica molto sporadicamente (0.5-1%) ma nei tumori rari come quello delle ghiandole salivari, nelle forme giovanili di cancro della mammella, o nei fibrosarcomi pediatrici, è presente più di 90 volte su 100, dando luogo ogni volta a proteine anomale, dette di fusione, che come un interruttore accendono il tumore stimolando le cellule cancerose a moltiplicarsi.
Oncologia di precisione e test genetici. Ebbene, il larotrecnib è un inibitore selettivo delle proteine di fusione TRK. È dunque un farmaco targeted, mirato, costruito per agire contro una specifica alterazione. “I nostri risultati danno corpo alla promessa dell’oncologia di precisione: trattare un paziente in base al tipo di mutazione, indipendentemente dall’organo colpito”, ha dichiarato David Hyman, responsabile della ricerca. Che ha aggiunto: “Crediamo che l’incredibile risposta dei tumori con fusioni TRK al larotrectinib supporti il ricorso ai test genetici nei pazienti con cancro in fase avanzata, per scoprire se sono portatori dell’anomalia”.
Effetti collaterali ridotti. “Dal momento che è stato progettato per colpire soltanto TRK, il larotrecnib è stato ben tollerato dai pazienti e non ha causato molti degli effetti collaterali associati alla chemioterapia e alla terapia multitargeted”, ha detto ancora Hyman. In particolare gli effetti collaterali più comuni sono stati stanchezza e lieve senso di vertigine, un effetto previsto, perché la proteina TRK normale gioca un ruolo nel controllo dell’equilibrio. Nessun paziente comunque ha avuto bisogno di interrompere il trattamento e tre bambini con fibrosarcoma giudicato inoperabile hanno potuto sottoporsi all’intervento chirurgico.
Già lo scorso anno l’FDA ha accordato a larotrectinib lo stato di terapia innovativa per il trattamento dei tumori solidi pediatrici e degli adulti, non operabili o metastatici, positivi alla fusione TRK, che erano peggiorati nonostante le cure tradizionali o che non potevano essere trattati in altro modo. Ora, “se il farmaco venisse autorizzato sarebbe il primo a essere sviluppato e approvato contemporaneamente per gli adulti e per i bambini. E la prima terapia mirata ad essere indicata in base a una definizione molecolare di cancro che copre tutti i tipi di tumori definiti tradizionalmente “, ha concluso Hyman.
Superare le resistenze. Tuttavia, dopo un’iniziale risposta positiva al larotrectinib, alcuni tumori riprendono a crescere. Ma, ad hoc per i casi “resistenti”, è già allo studio un secondo farmaco mirato al TRK, LOXO-195.
repubblica.it 13.6.17