ROMA – Si puo’ essere operati al cervello da svegli, e dopo due giorni tornare a casa senza risentire di effetti collaterali. L’ultima frontiera della neurochirurgia e’ la cosiddetta ‘Awake Surgery’.
Le ultime novita’ in questo campo verranno presentate durante il congresso italiano di Neurochirurgia in corso a Roma, che ha visto come ospite d’onore il chirurgo francese Hugues Duffau, il maggior esperto mondiale della materia. Durante questo tipo di operazioni, spiega il professor Roberto Delfini, presidente del congresso, il paziente e’ sveglio, sottoposto ad una anestesia locale per il cuoio capelluto e ad una sedazione con farmaci analgesici.
Questo consente di controllare l’eventuale alterazione di funzioni vitali, in modo da permettere al paziente, una volta terminato l’intervento, di conservare la stessa integrita’ fisica di prima, che nel caso di chirurgia dei tumori cerebrali puo’ essere gravemente compromessa. Il paziente in questo senso guida il chirurgo, spiegando le sensazioni che prova durante l’intervento.
La tecnica spiega il professor Delfini, e’ diventa possibile grazie ai progressi tecnologici che permettono di controllare con precisione le funzioni motorie e della parola durante l’estrazione di un tumore. Grazie alla risonanza magnetica funzionale, le tecniche di immagini del cervello note che neuronavigazione e il mappaggio delle aree funzionali cerebrali, si riescono a stabilire con maggiore precisione le aree da asportare risparmiando le funzioni neurologiche.
Operativamente l’intervento e’ effettuato in due fasi distinte. Dopo l’incisione e l’apertura delle meningi si esegue una mappatura delle aree del linguaggio e motorie. In particolare, al paziente si chiede di guardare delle diapositive e di dire cosa sta osservando e eseguire movimenti. Quindi si effettua una stimolazione corticale e sottocorticale, con una corrente elettrica, che interrompe momentaneamente, e in modo assolutamente controllato e reversibile, l uso della parola e i movimenti.
Nel caso che il paziente conosca piu’ lingue, ognuna di esse viene individualmente testata. Una volta ottenuta la mappa completa delle aree cerebrali deputate a queste funzioni, si procede alla rimozione del tumore, continuando la valutazione funzionale. I vantaggi della tecnica sono numerosi: primo tra tutti la precisione la qualita’ dell’intervento, secondo la durata della degenza e’ minore.
Dicembre 2024
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