EINDHOVEN (OLANDA) – Appena sei anni fa a Johannesburg le avevano dato pochi mesi di vita; ma la sua battaglia con il cancro l?ha vinta e ora a Eindhoven, per gli Europei, ? pronta a dire grazie al nuoto che l?ha salvata. La seconda vita di Romina Armellini e? tinta d?azzurro: il colore dell?acqua che ama e che l?ha aiutata a uscire dal tunnel e quello della nazionale italiana: ?So che mi e? stata data un?altra opportunita?, e non la voglio sprecare?, dice oggi. Il paradigma di tutti gli atleti che hanno lottato contro il tumore e vinto e? Lance Armstrong. Romina pero? ha condotto una battaglia ancora piu? dura. Perche? piu? volte il tumore, partito dalla tiroide, aveva provato a rialzare il capo. E invece, alla fine, e? lei ad andare a testa alta. Classe 1984, nata in Sudafrica da genitori italiani, la dorsista e? alla sua prima convocazione europea e da martedi? sara? in acqua con gli altri campioni dell?Italnuoto per provare a incrementare il bottino record di due anni fa a Budapest. A farla volare nel gruppo di Alberto Castagnetti la buona progressione nei 100 dorso, coronata dal record in vasca corta (59?49) e dal titolo italiano. Un sogno realizzato per Romina, dopo che a 17 anni, proprio quando in vasca era arrivata a competere con gli altri campioni della sua nazione, una diagnosi feroce aveva interrotto tutte le sue speranze di giovane atleta: un tumore alla tiroide la stava mangiando dentro, giorno dopo giorno. ?L?ho scoperto per caso – racconta Armellini – avevo la parte sinistra del collo un po? gonfia. Ho scoperto di essere malata di tumore, era arrivato anche ai polmoni. Mi hanno operato subito, mi hanno tolto anche un pezzo di muscolo dietro al collo. La prima cosa che ho chiesto pero? e? stata: ?Quando potr? rientrare in acqua??. Non potevo accettare l?idea che dopo
tanti sacrifici il nuoto non avrebbe fatto più parte della mia vita?. Gia?, la vita. Perche? l?idea della morte e? stato un pensiero successivo. ?Mi capitava di pensarci – confessa l?azzurra – ma io volevo vivere e nuotare?. Un mese di radioterapia e poi in acqua. ?Il nuoto e? stato la mia medicina, per questo adesso lo rispetto: ho gratitudine e so che devo ripagarlo. Certo ogni tanto mi chiedevo, perche? proprio a me, cosa avevo fatto di sbagliato…?. Ma Romina non si e? lasciata vincere dal male e anche quando i medici le hanno detto che il cancro aveva attaccato anche il fegato e che sarebbe stato inutile proseguire le cure, lei ha detto che ci avrebbe provato a vivere. ?Tanta meditazione, la bioenergetica con il mio psicologo. Mi hanno aiutato piu? della medicina?. Nessun miracolo, pero? la giovane campionessa e? guarita: il cancro era stato sconfitto. Ma Romina non aveva mai smesso di vivere la sua vita, e nuotava sempre in quell?acqua che le e? stata compagna dall?et? di sei anni. E migliorava al punto che un anno e mezzo dopo l?intervento aveva fatto, nei 100 dorso, il tempo di qualificazione per i Giochi di Atene, con il Sudafrica. ?Ma avevo il cognome italiano e i tecnici mi dicevano che in nazionale non ci sarei mai arrivata, li? e? la politica che decide tutto – racconta – e allora sono venuta in Italia?. Pap? Mario ? di Verona, la stessa città del ct azzurro, e il cugino nuotava proprio con Castagnetti: per questo il ponte con il Belpaese era rimasto in piedi. Sbarcata nel 2005 in Italia (?non conoscevo una parola di italiano?) la Armellini ci ha riprovato. Sola, lontana dalla famiglia, Romina non si e? persa d?animo. ?Mi mancano i miei, mio fratello Alessandro, mia sorella Erika, so che stanno crescendo senza di me. Mi manca anche la mia terra, soffro il mal d?Africa. Quegli spazi, quella natura, mi hanno insegnato a vivere, anzi a sopravvivere?. Adesso pero? indossa la maglia dell?Italia per la prima volta, ed e? davvero felice: ?Sono orgogliosa di essere un?azzurra, l?Italia mi ha offerto molto di più e ora io cercher? di dare il massimo?. Del resto Gianni Nagni, che la allena da quando e? arrivata in Italia, dice che la ragazza ha ampi margini di miglioramento, come se stesse cominciando ora la sua carriera dopo la malattia. Insomma e? agonisticamente giovane. In Italia ha anche trovato l?amore: un incontro da film, per strada, un colpo di fulmine. Agli europei di Eindhoven Romina bussa con discrezione: e? iscritta anche ai 200 dorso, ma la sua gara sono i 100 e confida anche di strappare un posto nella staffetta mista. Ma non scalcia, non sgomita per un posto in prima fila. ?Sono serena, non ho niente da perdere, a questi Europei porto tutta la mia anima. Spero di entrare in semifinale, poi se saro? da medaglia, chissa?. E? la mia prima gara, ma credo nel destino. So di essere fortunata, ho visto da vicino la morte e ho una prospettiva di vita diversa dagli altri. So che mi ? stata data un?altra opportunita? e non la voglio sprecare? sorride l?azzurra. Una seconda chance per la nuotatrice che studia per diventare psicologa, e sogna. Perch? la piscina di Eindhoven potrebbe portarla lontano, fino a Pechino.
Dicembre 2024
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