PADOVA – Il cancro e’ una malattia genetica dove il ‘malato’ e’ la cellula ed e’ li’ che la ricerca guarda per trovare nuove armi per combattere il tumore.
Un percorso difficile, contro un ‘nemico’ che pare avere la forza di cambiare ‘strategia’, comunicando con il micro-ambiente dove si sviluppa, ma gli studi continuano a fare passi avanti nel trovare le contromosse per mirare ”alle cellule staminali del cancro”. Ad ascoltare le parole degli esperti, capaci di far capire che la lotta e’ continua ma si puo’ vincere, decine di studenti delle scuole superiori di Padova, nella giornata promossa dall’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro (Airc). L’incontro e’ stato aperto dal prof. Luigi Chieco Bianchi e dalle relazioni dei professori Paola Zanovello e Stefano Piccolo, dell’Universita’ di Padova, che hanno spiegato agli studenti le questioni relative agli aspetti immunologici e alle ricerche proprio centrate sulle ”cellule staminali” del tumore e sul fatto che lo stesso deve essere considerato come ”un tessuto” composto da cellule eterogenee. Uno dei problemi, quindi, e’ capire quale di queste cellule colpire per ottenere un risultato efficace. Particolare attenzione e’ stata posto sulla nozione che la lotta al cancro non e’ solo una questione medica e che la ricerca deve mettere in campo piu’ settori anche con la creazione di figure nuove, come il clinico molecolare. Tra in relatori l’artista Fabrizio Plessi che ha illustrato gli elementi che possono accomunare l’arte alla ricerca scientifica, invitando i giovani a osare, ad essere portatori di grandi progetti. Alberto Zamo’, dell’Universita’ di Verona, che ha usifruito di una borsa di studio Airc, ha spiegato il percorso della sua ricerca e il fatto che negli Stati Uniti aveva raggiunto risultati nella ricerca, ma che anche in Italia c’e’
la possibilita’ di farlo grazie a questi contribuiti.