Data: 28 Giugno 2011
La metà dei bambini malati di tumore che vivono nei paesi in via di sviluppo viene «abbandonata» al suo destino, cioè subisce un abbandono terapeutico perchè in molti casi non riceve le cure e in altri le cure non sono portate a termine come sarebbe necessario per garantire, quando possibile, la guarigione del piccolo. È la triste realtà riportata sulla rivista Lancet Oncology da un gruppo di oncologi pediatri chiamato ‘Abandonment of Treatment Working Group« creato dalla International Society of Pediatric Oncology (Siop) per studiare il fenomeno. Se nei paesi ricchi l’80% dei bambini con tumori può essere curato con trattamenti efficaci, il problema è che solo il 20% dei bambini a livello globale ha la fortuna di vivere in uno di questi paesi dove le terapie sono disponibili. Il rimanente 80% dei bimbi vive nei paesi in via di sviluppo, e di questi circa il 50-60% subisce l’abbandono terapeutico, cioè il trattamento che potrebbe curarli non viene iniziato neppure o viene interrotto prima che sia completo. E l’abbandono non è frutto di una decisione delle famiglie del piccolo sfortunato paziente, bensì solo la conseguenza dei problemi socioeconomici in cui versano quei paesi: l’abbandono della terapia – scrivono gli autori dell’articolo – è sia una questione socioeconomica, sia medica, in ogni caso il risultato di vari fattori che sono al di fuori del controllo dei pazienti e dei genitori di questi. L’abbandono del trattamento – concludono – non può essere ulteriormente ignorato dalla comunità internazionale di oncologi pediatri».