Secondo gli esperti, solo quest’anno saranno quasi 20 mila i giovani fino ai 19 anni ai quali verrà diagnosticato un tumore. Il tasso di guarigione dipende in larga parte dalla tempestività della diagnosi e dalle cure messe a punto di recente. La buona notizia è che il tasso di sopravvivenza, tra bambini e adolescenti, raggiunge attualmente l’80%. Tuttavia la salute e il benessere di molti di coloro che guariscono rimangono a rischio: oltre alle recidive – il rischio più frequente – questi pazienti hanno alte probabilità di sviluppare altri tumori, malattie cardiovascolari e disfunzioni endocrine e neuropsichiche. Insomma, i giovani che sopravvivono a un cancro, sebbene guariti, crescendo sono spesso vittime di problemi fisici o psicologici associati alla patologia o alle cure ricevute.
Per dare impulso a nuove terapie farmacologiche contro i tumori e per migliorare la qualità della vita di coloro che sono guariti, 16 istituti di ricerca di 11 Paesi europei hanno deciso di unire le proprie forze e avviare uno studio unico nel suo genere nell’Unione: il progetto PANCARESURFUP (Pancare childhood and adolescent cancer survivor care and follow-up studies), che prenderà il via alla fine di questa settimana a Lund (Svezia). Un campione di oltre 80 mila pazienti costituirà la base di una serie di studi eziologici sulle conseguenze delle cure antitumorali con l’obiettivo di sviluppare linee guida basate su dati empirici per il follow-up dei pazienti pediatrici sopravvissuti al cancro.
Fonte: www.focussalute.it/ – 13.9.11