BIELLA – Oggi a Biella ha avuto luogo la conferenza “Il Cancro e i Bambini, nasce IDRA a Biella”, patrocinata dalla Fondazione TERA. L’acronimo IDRA identifica l’Istituto per la Diagnostica e la Radioterapia Avanzate, nella fattispecie riferito al trattamento con protoni dei tumori solidi in pazienti in età pediatrica. Ecco il punto. Per una serie di accadimenti concomitanti, Biella è stata scelta quale sito per la costruzione di questo centro di diagnostica e radioterapia pediatrica che, almeno in prospettiva, mira a diventare un importante riferimento non solo nazionale, ma anche internazionale. Lo scopo dell’incontro di oggi era quello di presentare, a tutti gli interessati, il progetto, proprio nel territorio nel quale il Centro dovrà nascere. Tra i relatori vi erano importanti figure del mondo medico-scientifico, imprenditoriale e politico e, quale considerazione personale, devo ammettere che nessuna delle relazioni si è dimostrata accessoria e meno importante di altre. Pur essendo la mia attenzione di Fisico chiaramente focalizzata sulla figura del prof. Amaldi, sono rimasto molto colpito dalla testimonianza soprattutto umana della dott.ssa Costa, presidente dell’Associazione Neuroblastoma, ma anche dall’intervento di figure lontanissime dal mio mondo lavorativo e dai miei interessi, quali ad esempio quello di un giurista come il prof. Condinanzi, Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università di Milano. Non voglio in questa sede disquisire su come il progetto abbia potuto nascere e quali siano le varie fondazioni e cordate di imprenditori che ne hanno consentito e ne consentiranno lo sviluppo. Quello che mi interessa, quale Fisco Medico, è riportarvi a grandi linee quale sarà la composizione del nuovo Centro, come descritto con chiarezza dalle diapositive e dalle parole del prof. Amaldi. Per chi volesse approfondire l’argomento, consiglio come punto di partenza il sito della Fondazione TERA (www.tera.it) e i numerosi link forniti da qualsiasi motore di ricerca in rete impiegando le opportune parole chiave. —Lo schema dell’acceleratore Stando a quanto illustrato, l’acceleratore nel suo insieme sarà composto da 2 sottounità: la prima costituita da un ciclotrone di elevata energia (30 MeV – il primo in Italia con queste caratteristiche -) che fungerà da iniettore verso un acceleratore lineare che porterà, a sua volta, i protoni accelerati ad un’energia di 170 MeV. L’uscita verrà indirizzata verso due testate: una fissa (con una configurazione presumibilmente analoga alla macchina del progetto CATANA) e una rotante, il cui progetto è stato ripreso direttamente dal PSI (Paul Sherrer Institut) svizzero. Due saranno quindi i fasci clinici a disposizione. —Il progetto del piano interrato di IDRA A questa attività si aggiungerà quella, perseguita nei momenti di pausa dell’attività clinica radioterapica, di produzione di nuovi tipi di radioisotopi per indagini con tomografia ad emissione di positroni (PET). Il progetto è schedulato su 5 anni, nei quali verrà costruito fisicamente il Centro e si provvederà a dotarlo delle varie tecnologie: 3 anni per produzione di radioisotopi, 4 per il fascio in testata fissa, 5 per il fascio in testata rotante. Insomma, un grande progetto e un nobile scopo quale quello della cura dei tumori pediatrici, ma anche una possibilità di rilancio per Biella. Lo ammetto: sono molto, molto impaziente di seguire gli sviluppi.
Dicembre 2024
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