Adolescenti malati di cancro: se curati nei centri pediatrici guariscono di più

adolescenti malati di cancro e cure

I bambini malati di cancro hanno maggiori probabilità di guarigione rispetto gli adolescenti

In Italia abbiamo circa 1.500 diagnosi annue di tumore nella fascia di età 0-14 e 900 in quella adolescenziale. Ma i bambini hanno maggiori probabilità di guarigione rispetto ai ragazzi. Questo perché vengono curati in centri di oncologia pediatrica e con protocolli specifici per loro. Comincia a dare risultati la campagna di informazione partita dall’Istituto Tumori di Milano che indirizza gli adolescenti verso centri di cura pediatrici anziché verso quelli per gli adulti.

Cure per adolescenti: i dati AIEOP

Lo dicono i dati AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) che hanno visto crescere gli adolescenti affidati alle cure dei centri pediatrici dal 10% nel ventennio 1986-2006 al 37% nel ventennio successivo 2007-2017.

Uno studio su queste tematiche è stato pubblicato di recente sulla rivista americana “Journal of Adolescent and Young Adult Oncology” e presentato nel corso della Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile dello scorso 15 febbraio.

Adolescenti: malati particolari, cure particolari.

Gli adolescenti rappresentano un sottogruppo di pazienti particolare. Presentano problematiche epidemiologiche, cliniche, biologiche, psicologiche e sociali tali da richiedere un approccio dedicato. Ormai la comunita scientifica internazionale ne è consapevole anche se – come dice il dott. Marco Zecca, Presidente di AIEOP – l’accesso alle cure e l’arruolamento nei protocolli clinici per i ragazzi oltre i 15 anni non è ancora così tempestivo e mirato come per i bambini. Rischiano di non ricevere le terapie migliori o di riceverle in ritardo e questo si ripercuote sulla possibilità di guarigione. A parità di malattia e stadio un adolescente continua infatti ad avere minori probabilità di guarigione di un bambino. –

Disparità di successo nelle cure: un problema anche farmacologico.

Un altro studio sempre dell’AIEOP condotto su vasta scala a livello europeo, conferma analoghi risultati che vedono maggiori possibilità di guarigione per i bambini rispetto agli over 15. In questo particolare studio sono stati presi in considerazione malati di leucemia linfoblastica acuta delle diverse fasce d’età e si è potuto concludere che la maggiore probabilità di fallimento nei ragazzi più grandi è dovuta alla maggiore mortalità per tossicità dei farmaci utilizzati per la loro cura.

Immunoterapia e terapie innovative, che tante novità e successi stanno portando nella cura della leucemia linfoblastica acuta,  si auspica, nel futuro prossimo possano essere utilizzati anche per gli adolescenti oltre che per i bambini in età pediatrica.

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