ROMA – Si allunga la lista dei nuovi farmaci che dai banconi dei laboratori si avvicinano ai letti dei
pazienti, mentre e’ ormai caccia aperta ai trucchi che i tumori escogitano per sfuggire alle cure. Si affilano le armi per affrontare quella che oggi, nella Giornata per la ricerca sul cancro, l’oncologo Umberto Veronesi ha definito la corsa per riuscire a sconfiggere il 30[%] dei tumori per i quali oggi non esiste cura efficace. ”Oggi la guarigione e’ possibile per il 52[%] dei tumori, ma sappiamo che grazie alla diagnosi precoce si potra’ raggiungere il 70[%]”, ha detto oggi Veronesi, nell’incontro organizzato oggi a Roma dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), uno dei 22 organizzati in Italia dall’associazione per la Giornata. – DIAGNOSI PRECOCE SALVAVITA: Veronesi non ha dubbi che sia cosi’. ”Tac, Pet, risonanza magnetica nucleare, mammografia, ecografia – ha detto – permettono di scoprire tumori piccolissimi e sappiamo che curare un tumore di pochi millimetri significa curarlo nel 90[%] dei casi”. E’ cosi’ per il tumore del seno (guaribile in nove casi su dieci), ma anche per quello della prostata, guaribile in sei-sette casi su dieci. – ANTICORPI MONOCLONALI: sono una delle speranze per i prossimi anni. Su di loro sta puntando tutte le energie l’italiano Napoleone Ferrara, ricercatore della Genentech a San Francisco, una delle aziende biotecnologiche piu’ grandi del mondo. Gli anticorpi monoclonali sono ”frecce” molecolari capaci di bloccare il fattore che fa crescere i vasi sanguigni che nutrono i tumori. ”Ora abbiamo le idee molto chiare su come funzionano”, meno chiaro e’ invece perche’ alcuni tumori riescono a sfuggire a queste nuove armi e adesso, ha detto Ferrara, ”vogliamo capire come si difendono. – IMMUNOTERAPIA: ”il sistema immunitario e’ un alleato che possiamo sfruttare nella nostra battaglia contro il cancro”, ha detto l’oncologo molecolare Vincenzo Bronte, dell’Istituto Oncologico Veneto. La scommessa, ha detto, e’ fare in modo che ”le cellule immunitarie diano il loro bacio della morte al tumore. E’ un bacio rapido, che uccide in pochi attimi, e che
potra’ affiancare le terapie convenzionali”. La corsa ai vaccini anticancro e’ cominciata anni fa, ma i risultati sono ancora deludenti, tanto che non arrivano al 10[%] i pazienti che possono beneficiarne. ”Per anni ci siamo chiesti le ragioni del fallimento di un’arma cosi’ promettente” e adesso, ha aggiunto, il nuovo bersaglio dell’immunoterapia sono un particolare tipo di cellule alleate del cancro, chiamate Mdsc (Myeloid-derived suppressor cells), che lo proteggono dal sistema immunitario. – LUNGA LISTA DI NUOVI FARMACI: e’ una lista che ”cresce di giorno in giorno”, ha detto Bronte. I primi test clinici si basano sul sildenafil, la molecola del Viagra, e negli Stati Uniti si stanno reclutando i pazienti presso il centro per la ricerca sul cancro dell’universita’ Johns Hokins di Baltimora. Coordina i test l’italiano Ivan Borrello, che ha sperimentato la molecola su topi con tumore. ”Ci stiamo anche chiedendo ? ha concluso Bronte – se non si possa rivolgere contro questi bersagli anche la chemioterapia convenzionale, magari combinata con l’immunoterapia”.
Dicembre 2024
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