“Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus”

MOSCA – 100mila i bambini abbandonati ogni anno nella Fedazione Russa, 530 mila “orfani sociali”. Di questi circa 30 mila di loro presentano inabilita dalla nascita quali anomalie celebro-cranio-maxillo facciali, difetti di sviluppo dell’intestino e degli apparati urinari, malattie genetiche.  
“Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus” è la prima associazione italiana senza scopo di lucro che opera dal 2001 nella Federazione Russa, nata per aiutare una clinica pediatrica di Mosca “R.D.K.B. Rossijskaja Detckaja Klini?eskaja Bol’nica,”, per la cura delle malattie oncologiche infantili. Circa mille bambini, dall’infanzia sino ai 16 anni e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di bambini con la diagnosi più disperate come l’anemia, sindrome dermatorespiratoria, trapianto reni. L’associazione italiana, Il rapporto con la Clinica pediatrica russa di Mosca RDKB, con i suoi medici, con i responsabili amministrativi e soprattutto con il Gruppo di volontariato Padre Aleksandr Men’ è via via cresciuto, si è consolidato sino a creare un partnership fondata su una profonda stima e sul rispetto reciproco. Sin dagli inizi della attività dell’associazione italiana si è basata su progetti annui proposti dai partner russi, condivisi con l’associazione e finanziati. Dalla prima donazione di farmaci specialistici per la chemioterapia, al primo progetto “Una goccia per la vita”, nel 2002 hanno donato sacche sterili per infusori, contagocce per flebo, farmaci chemioterapici ed altri farmaci vitali. Nel 2003 il progetto “oncomatrologia pediatrica di Mosca” ha consentito la raccolta di fondi per l’acquisto di un set di attrezzature per la chemioterapia (sedici fra infusori e perfusori e una fornitura straordinaria di farmaci specialisti per curare i bambini con patologie particolarmente gravi. L’anno successivo hanno definito il progetto “Laboratorio di diagnostica e del controllo genetico-molecolare”. Una struttura vitale per l’intero nosocomio (un laboratorio di analisi di secondo livello) che ha contribuito in maniera fondamentale al buon andamento e all’innovazione sia scientifica-tecnologica che terapeutica dei reparti di Oncoematologia, Ematologia e Trapianto di Midollo osseo. Nel 2006 l’associazione italiana acquista una grande villa nella periferia di Mosca non lontano dall’ospedale per trasformarla in foresteria pediatrica la prima di tutta la Federazione Russa, per riunificare le mamme con i loro bambini, per diminuire le lunghe liste di attesa, per introdurre nuove metodiche terapeutiche. Dall’inizio dell’anno 2010 è stato ristrutturato il reparto “Nuova Oncologia pediatrica di Mosca” grazie alla sostanziale partecipazione de “La Fabbrica del Sorriso” e dei fondi accantonati negli anni precedenti e messi a disposizione alla Associazione “Aiutateci a Salvare i Bambini” proprio allo scopo di risanare il reparto che aveva urgentemente necessità di essere non solo risanato nella propria struttura edile, ma rammodernato sotto il profilo degli arredi e delle attrezzature medico scientifiche. Oltre all’appoggio a questo istituto, in collaborazione con Lina Saltaykova presidente del Gruppo di volontariato moscovita “Padre Aleksandr Men’ ” si occupa anche di bambini abbandonati, in base ai dati di Aiutateci a Salvare i Bambini, sono 100mila i bambini abbandonati ogni anno nella Fedazione Russa, 530 mila “orfani sociali”. Di questi circa 30 mila di loro presentano inabilita dalla nascita quali anomalie celebro-cranio-maxillo facciali, difetti di sviluppo dell’intestino e degli apparati urinari, malattie genetiche. In pratica questi sono i bambini che i loro genitori hanno rifiutato o sin dal momento della nascita od ancora durante la gravidanza. L’associazione prevede la realizzazione di accordi con gli orfanotrofi locali per offrire cure e riabilitazione gratuita, oltre a un servizio di “nonne” che assistono i bambini durante la degenza. Nel 2005 Aiutateci a salvare i bambini ha anche condotto iniziative a sostegno dei bambini, genitori e insegnanti sopravvissuti all’attacco terroristico di Beslan, in Ossezia: dopo un periodo di ospitalità di alcune famiglie in Italia il progetto prevede l’assistenza per superare traumi e problemi quali stress, ansia, depressione e disturbi all’aver presenziato ad atti di violenza. Questi bambini abbandonati, praticamente non hanno alcuna chance di trovare strutture locali in grado di intervenire per ovviare, spesso, a piccoli deficit fisici che alla lunga implicano una situazione di estrema difficoltà relazionale. Non solo ma a questi bambini vengono per sempre preclusa la possibilità di avere dei genitori adottivi che possono introdurli in una vera famiglia ed attraverso questa nella società. Inoltre, nonostante il fatto che con qualche piccola eccezione, tali bambini non presentano alcun deficit nello sviluppo mentale e siano mentalmente normali nella società russa esiste una forte t enza a rimuovere l’esigenza di risolvere il problema della cura e della riabilitazione di questi bambini. Ancor oggi la sola diagnosi “enuresi” e sufficiente a rendere il bambino “scomodo” e ricoverarlo negli “internat”. Soprattutto per quanto riguarda l’infanzia sta emergendo “un rigido nazionalismo, che tende a nascondere la crisi e a guardare con diffidenza all’adozione internazionale”, all’emergenza: è necessario diffondere una nuova cultura della responsabilità nelle famiglie. Sul fronte delle adozioni stiamo facendo un grande pressing per il rinnovo degli accreditamenti. Se mi occupassi di prodotti commerciali, potrei accettare un ritardo nel rinnovo della “licenza”. Ma siccome mi occupo di bambini, allora mi auguro che questo sistema possa cominciare a rispondere davvero a una logica di tutela nei loro confronti”. Forse una prima risposta potrebbe arrivare da un accordo bilaterale che la Federazione Russa sta studiando con Italia, Stati Uniti, Canada e Spagna.

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