Al via Osservatorio su cancro polmone, emergenza adolescenti e donne

Un Osservatorio sul tumore del polmone, per conoscere meglio tutti gli aspetti, non solo quelli medici, della malattia. E far dialogare i diversi protagonisti impegnati nella lotta a questo ‘big killer’, dai pazienti ai medici fino all’industria. Parte con questi obiettivi, nel mese dedicato proprio alla prevenzione della pericolosa forma tumorale, il ‘Roche Lung Cancer Observatory’ che ha presentato oggi a Roma, come primo passo, uno studio sui costi socio-economici del tumore al polmone, realizzato da The Economist Intelligence Unit, con il supporto incondizionato di Roche.

“L’incontro di oggi – ha spiegato Francesco Frattini, Chief of Staff & Director of Communications Roche Spa – è il primo passo per creare un momento di confronto su questa terribile malattia, che vede l’incidenza crescere soprattutto in popolazioni a rischio, come gli adolescenti e le donne. Roche Lung Cancer Observatory è un progetto che ha l’obiettivo di informare e favorire una discussione a tuttotondo sul tumore al polmone, che possa prendere spunto sia da dati italiani sia da quelli europei cercando partnership importanti come nel caso di The Economist”.

“Grazie a questo autorevole partner, infatti, siamo in grado – ha aggiunto – di avere una fotografia dei costi economici e sociali della malattia e far emergere i punti salienti su cui tutti i principali ‘stakeholder’ nazionali ed internazionali dovrebbero impegnarsi: la prevenzione, la sostenibilità e la partnership. Ma è solo il primo appuntamento. Ci auguriamo, il prossimo anno, di proporre altri approfondimenti, ascoltando chi ha qualcosa da dire per affrontare e combattere meglio questa patologia”.

La fotografia che emerge anche dal confronto con gli specialisti pone l’accento, in particolare, sulla necessità di interventi per ridurre il fumo di sigaretta, responsabile dell’80% dei casi di tumore al polmone. Con due gravi emergenze: gli adolescenti e le donne. “L’80% dei fumatori, che sono in Italia 11 milioni, inizia tra i 15 e i 30 anni. Un ragazzo su due fuma la prima sigaretta tra 11 e 13 anni – spiega Marina Garassino, responsabile della struttura semplice di Oncologia medica toraco polmonare Istituto nazionale dei tumori di Milano – il problema dei Millennials e dei teenager che fumano è un’emergenza sociale importantissima, perché questi saranno i nostri pazienti del futuro”.

E’ necessario, secondo l’esperta, pensare a campagne mirate di comunicazione su questi gruppi. “Per loro non serve – spiega – mettere sul pacchetto di sigarette frasi choc, come ‘il fumo uccide’. E’ un messaggio che non arriva, che non li tocca. Ma serve passare per i social network, per i blogger, i digital influencer: insomma, forme di comunicazione più adatti alla loro età”.

Tra gli adolescenti che fumano, inoltre, “sono in aumento le donne, che già di base – precisa Garassino – hanno un rischio maggiore di tumore al polmone. Inoltre fumano anche con una gestualità e con aspirazioni più profonde, scelgono spesso sigarette lunghe e strette. Tutti elementi che favoriscono la malattia. Lo testimoniano le curve di incidenza del tumore del polmone nelle donne, che stanno crescendo vertiginosamente”.

adnkronos.com   24.11.16

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