Quanti dormono col cellulare o lo smartphone sotto il cuscino? Tanti, e tantissimi fra i giovani lo fanno senza sapere che inconsapevolmente rischiano e possono rischiare grosso. In questi giorni si è letto sulle cronache americane che un adolescente si è svegliato appena in tempo e ha solo sfiorato il dramma. Ariel Tolfree, una ragazza di 13 anni del Texas, è stato svegliata di notte da un odore di bruciato. Improvvisamente ha scoperto che il cuscino accanto a lei era in fiamme. Il suo smartphone aveva letteralmente preso fuoco mentre lei stava dormendo. Nel caso in questione, l’apparecchio realizzato da un colosso della telefonia risultava avere una batteria non originale, almeno a detta del gigante dell’elettronica che lo ha analizzato.
Le aziende produttrici consigliano ai clienti di non coprire mai uno smartphone a causa del rischio di surriscaldamento. In attesa dell’inchiesta, la società in questione ha offerto un nuovo dispositivo e un risarcimento alla famiglia americana. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell’ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all’uso di telefonini e smartphone, diventati oggetti insostituibili nella vita di ognuno di noi. Proprio per questo è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d’informazione ai consumatori, per evitare che si ripetano casi analoghi.
Dal sito imedicidiportanuova.it leggiamo in proposito: “Il Consiglio Superiore di Sanità ha già predisposto un comunicato stampa sulla questione delle onde elettromagnetiche emesse da cellulari e preannuncia una campagna informativa. I cellulari vanno usati con molta morigeratezza, applicando principi di precauzione. L’Organizzazione Mondiale della Salute mette in guardia soprattutto gli under 20 ritenendoli la categoria più vulnerabile rispetto al rischio di tumori all’orecchio e al cervello. E’ bene evitare le stazioni wi.fi. e la presenza di cellulari accesi nella stessa stanza in cui si dorme e soprattutto spingere all’utilizzo di auricolari, che riducono l’esposizione alle onde elettromagnetiche”.