MILANO – Gli antibiotici rappresentano la met? delle prescrizioni per i bambini ma, avvertono gli esperti, spesso vengono usati in modo inappropriato per infezioni di origine virale delle alte vie respiratorie. Fenomeno che sembra ridursi con l’utilizzo negli ambulatori pediatrici di test come il tampone faringeo, la conta dei globuli bianchi e il dosaggio di proteina C reattiva. A confermarlo ? un’indagine lombarda sulla prescrizione antibiotica e l’utilizzo del self-help ambulatoriale, cio? di test rapidi di ausilio per una migliore accuratezza diagnostica, presentata oggi al XXI Congresso nazionale dell’Associazione culturale pediatri (Acp), in corso a Cesenatico. La ricerca, condotta dall’Acp di Milano e della Provincia, ha coinvolto una sessantina di pediatri di famiglia lombardi, principalmente della Provincia di Monza e Brianza. I risultati ? di prossima pubblicazione – evidenziano che su 23.801 accessi per infezioni respiratorie nell’arco di un anno, il self help ? stato impiegato 3.489 volte (15% dei casi) e i test più utilizzati sono stati il tampone faringeo, la conta dei globuli bianchi o il dosaggio della proteina C reattiva. Il self-help ambulatoriale ha portato nel 47,5% dei casi alla non prescrizione dell’antibiotico. Le penicilline sono gli antibiotici più prescritti. "Abbiamo rilevato una buona aderenza alle principali linee-guida nazionali e internazionali sul trattamento delle patologie delle vie respiratorie, che indicano come prima scelta le penicilline e in
particolare l’amoxicillina. I nostri pediatri si comportano bene sia in termini di appropriatezza prescrittiva sia di economia sanitaria", commenta in una nota Aurelio Nova, pediatra di famiglia di Monza e coordinatore della ricerca Acp. "Il corretto uso del self-help pu? portare a una riduzione della spesa per la prescrizione degli antibiotici e a un miglior utilizzo delle risorse del Ssn".
Dicembre 2024
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