Toronto, 19 ott. – Cancro e cure palliative pediatriche: i genitori dei bimbi malati terminali di tumore preferiscono scegliere la chemioterapia aggressiva anche quando medici e professionisti opterebbero per una semplice terapia palliativa di supporto. Ad affermarlo e’ un articolo del CMAJ, il Canadian Medical Association Journal. Il cancro e’ la seconda causa piu’ comune di morte per i bambini dai 5 ai 14 anni e quando e’ improbabile che il cancro possa essere curato, genitori e medici sono costretti a scegliere tra il continuare i trattamenti aggressivi o il fornire la sola terapia di supporto per alleviare i disagi. “La scelta tra chemioterapia palliativa e la sola terapia di supporto e’ una delle decisioni piu’ complesse e difficili per i genitori di bambini la cui malattia non puo’ essere curata” commenta Lillian Sung, medico della Divisione di Ematologia e Oncologia dell’Hospital for Sick Children (SickKids) a Toronto. I ricercatori hanno confrontato le preferenze tra genitori e medici nell’adottare queste decisioni. Tra questi, 77 genitori i cui figli (di eta’ inferiore ai 18 anni) non avevano alcuna possibilita’ ragionevole di sconfiggere il cancro e 128 medici che lavorano con pazienti affetti da tumore pediatrico. Il risultato? Il 55 per cento dei genitori favorisce la chemioterapia alla terapia di supporto, sostenuto soltanto dal 16 per cento dei soggetti sanitari. I ricercatori suggeriscono che “i genitori si concentrano maggiormente sulla speranza ad ogni costo mentre i medici, data l’esperienza, risultano piu’ consapevoli degli esiti finali dei trattamenti”.
Fonte: agi.it – 19 ottobre 2011