Kids Kicking Cancer: al Gemelli il karate a supporto bimbi malati

Le arti marziali come terapia di supporto per i pazienti dell’Oncologia pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS grazie alla collaborazione con l’associazione internazionale “Kids Kicking Cancer” (KKC) . Per festeggiare la nuova edizione del corso di karate per i piccoli degenti malati di tumore, martedì 5 giugno il Presidente mondiale e fondatore di KKC, Rabbi Elimelech Goldberg (Clinical Assistant Professor Dipartimento di Pediatria, Wayne State University School of Medicine di Detroit) nel corso del suo tour italiano negli ospedali pediatrici dove opera KKC, farà visita ai bambini ricoverati, alle loro famiglie e al personale medico e sanitario del reparto oncologico del Gemelli. Il professor Goldberg ha perso una figlia di 2 anni a causa della leucemia: proprio in seguito a questo immenso dolore e nella ricerca di azioni concrete per aiutare chi sta soffrendo ha intuito il potenziale enorme che i principi più alti e profondi delle arti marziali possono avere sui bambini ricoverati e sulle loro famiglie. Per questo nel 1999 ha fondato l’associazione “Kids Kicking Cancer”, che ha diffuso le arti marziali in Michigan, California, Florida e New York. Fuori dagli Stati Uniti “Kids Kicking Cancer” è attiva a Windsor & London, Ontario, in Israele e in Italia, primo Paese in Europa, nelle città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bari, Palermo, Rimini, Parma, Pavia, Bergamo e Brescia. “Molti studi clinici – afferma Antonio Ruggiero, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Gemelli – hanno evidenziato l’importanza di intervenire con attività motorie sui bambini affetti da cancro o da malattie croniche. Dopo la diagnosi oncologica l’esercizio fisico e il recupero di un rapporto ‘positivo’ con il proprio corpo possono avere molti effetti benefici. Gli esercizi di movimento insegnati durante questi laboratori da Istruttori specializzati favoriscono la riattivazione muscolare e articolare, la stimolazione dell’equilibrio, della coordinazione e della bilateralità. Naturalmente ai bambini viene insegnato anche a trarre beneficio dalle basi più profonde della tradizione delle arti marziali, ovvero dalla respirazione e dal rilassamento, imparando a gestire meglio il dolore, a trovare maggiore coraggio, determinazione e serenità interiore per affrontare la malattia e le terapie a cui devono sottoporsi. I bambini acquisiscono in pratica un potente strumento di autocontrollo e di consapevolezza della propria forza interiore che, attraverso il respiro, il rilassamento e la visualizzazione di situazioni e luoghi piacevoli contribuisce a migliorare la loro qualità di vita durante l’ospedalizzazione”.
askanews.it 1.6.18

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