Fino a qualche tempo fa le terapie oncologiche rischiavano di inibire la fertilità futura di bambini e adolescenti colpiti da tumore. Oggi, grazie alle più avanzate tecniche di preservazione anche i giovani pazienti oncologici hanno la possibilità di vedere realizzato, in futuro, il desiderio di genitorialità
Negli ultimi anni la diagnosi e il trattamento dei tumori pediatrici hanno registrato importanti successi. Oggi, nei paesi occidentali circa l’80% dei bambini che si ammalano di tumore possono guarire a lungo termine. Tuttavia, il tipo di cancro e i trattamenti a cui i piccoli pazienti devono sottoporsi possono avere degli effetti collaterali a lungo termine come, ad esempio, la possibile comparsa di problemi di sterilità o infertilità correlati a terapie oncologiche.
La ricerca oncologica è impegnata non solo a individuare terapie volte a sconfiggere i tumori pediatrici ma lavora anche per dare ai bambini e adolescenti che hanno sconfitto la malattia, le stesse possibilità, da un punto di vista sociale e famigliare, dei soggetti a cui non è stato diagnosticato un tumore in età pediatrica. Dei disturbi della fertilità, una complicanza che impatta pesantemente sulla qualità di vita dei “survivors” si parlerà durante il Convegno Nazionale “Da grande voglio avere un figlio. La fertilità nel passaporto del guarito”, organizzato da Fiagop (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica), in collaborazione con l’associazione “Per un sorriso in più”, che si terrà a Lecce, venerdì 27 ottobre, presso il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi.
“Il desiderio di genitorialità dei pazienti che in età adolescenziale hanno vinto la battaglia contro un tumore spesso è associata alla preoccupazione di problemi di sterilità e infertilità secondaria ai trattamenti oncologici cui si è sottoposti per contrastare la malattia. – dichiara Angelo Ricci, presidente di FIAGOP – Oggi, i trattamenti anti tumorali che pregiudicano la capacità riproduttiva non sono più un ostacolo, ci sono protocolli medici che puntano, per quanto possibile, a permettere ai pazienti che affrontano l’esperienza di tumore in giovane età di preservare la fertilità senza che ci siano ripercussioni sul loro percorso terapeutico. Il Convegno – aggiunge A. Ricci – sarà anche l’occasione per definire il fenomeno, parlare di soluzioni, come la crioconservazione dei gameti, spermatozoi e ovuli, negli adolescenti e nei preadolescenti, prima di effettuare i trattamenti”.
All’appuntamento interverranno oltre a Angelo Ricci, Presidente FIAGOP, Antonio Giammarruto Presidente Associazione “Per Un sorriso in più”, anche Assunta Tornesello, Direttore U.O. Oncoematologia Pediatrica e Antonio Perrone, Direttore U.O. Ostetricia e Ginecologia entrambi dell’Ospedale “V. Fazzi” di Lecce, Franca Fagioli, Presidente AIEOP (Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica), Momcilo Jankovic, Dirigente Medico D.H. Ematologia Pediatrica Ospedale “S. Gerardo” di Monza, Giovanni Scambia, Presidente SIGO (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia) e Direttore Area Salute della Donna Policlinico “Gemelli” di Roma, Monica Terenziani, Dirigente Medico Divisione Oncologia Pediatrica Istituto Nazionale Tumori di Milano, Paolo Colavero, Psicologo, Psicoterapeuta e Psicopatologo di Lecce, e Angela Mastronuzzi, Dirigente Medico U.O. Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
manduriaoggi.it 24/10/2017
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