Entro il mese di gennaio uscirà per la prima volta a cura della IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS) un libro Blu interamente dedicato ai tumori infantili. Che cos’è un Libro Blu e perché è cosi importante questa notizia? Da diversi anni la comunità scientifica internazionale si avvale di questo strumento per condividere le conoscenze acquisite sui tumori. Per ogni tipo di tumore un Libro Blu dedicato fa il punto su quanto si è fatto per contrastare la malattia affinché tutti possano avvantaggiarsene nella cura. E’ una notizia importante, questa del libro sui tumori pediatrici, perché finalmente quello che si sa su di essi non è più confinato in un capitolo all’interno di una trattazione che riguarda i tumori negli adulti. Si è capito che bisognava considerare questo tema da un punto di vista completamente nuovo: si tratta infatti di malattie tumorali che colpiscono organismi in crescita e che hanno caratteristiche diverse rispetto agli stessi tipi di tumori che si osservano negli adulti. Il Libro Blu sui tumori infantili che nei prossimi giorni sarà consultabile online, va considerato un enorme passo avanti nella diagnosi e cura dei tumori infantili, ponendosi come punto di riferimento della oncologia pediatrica dei paesi ricchi come anche di quelli poveri.
Non solo libro blu. Il punto sulla lotta alle disuguaglianze sulle cure nel mondo.
Il Libro Blu sui tumori infantili non sarà sufficiente tuttavia a far sì che il tasso di guarigione nei paesi poveri calcolato intorno al 30% raggiunga l’80% che è quanto, in media, guariscono dal cancro bambini e adolescenti dei paesi ricchi.
E quel 30%, va sottolineato, riguarda pur sempre bambini ai quali è stato possibile fare una diagnosi, mentre ce ne sono chissà quanti che muoiono di tumore senza che si sappia, senza che gli ospedali registrino le loro storie cliniche. Qualcosa si sta muovendo tuttavia anche su questo fronte: Quasi nove su dieci bambini malati di cancro vivono in paesi a basso e medio reddito; ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.
E dunque c’è bisogno di aiuti economici, oltre che di far circolare ciò che si sa sulla malattia. Un progetto condiviso dell’OMS e del St. Jude Hospital, uno dei più grandi centri che cura i tumori pediatrici in America, va in questa direzione.
Tumori infantili: farmaci per i paesi poveri.
E’ proprio l’ospedale di Memphis che si farà carico di fornire gratuitamente farmaci per curare i bambini malati di cancro in almeno 50 paesi poveri a partire da quest’anno e nei prossimi anni. Il progetto nel quale verranno invitati a partecipare da subito un primo gruppo di 12 paesi, fornirà tra il 2022 e il 2027 farmaci sicuri ed efficaci a circa 120.000 bambini con tumore.
Innovate for Africa: le attività di AFRON e Soleterre
Da un’altra prospettiva, quella del fare e del sostegno solidale alle famiglie africane colpite dalla malattia tumorale del figlio, segnaliamo l’attività di Afron e Soleterre, associazioni italiane che parteciperanno il prossimo marzo al 14° congresso di SIOP Africa, la sezione africana della Società internazionale di Oncologia Pediatrica. Il congresso si terrà a Kampala, la capitale dell’Uganda e prevede la partecipazione degli specialisti che nel continente africano si occupano della cura dei bambini malati di cancro. Le associazioni italiane invitate parleranno dei loro progetti che vanno dal fornire cibo, alloggio e trasporto a chi proviene dalle zone più remote e svantaggiate, fino a promuovere corsi di formazione per imparare un mestiere e quindi migliorare la propria condizione economica. “Questo rispecchia il nostro approccio anche psicosociale al cancro”, dice Titti Andriani, Presidente di Afron, una malattia che in alcune zone rurali dell’Africa è ancora percepita come una maledizione, e che invece diventa per queste persone un’occasione non solo di sopravvivenza, ma anche di riscatto sociale.