ROMA – Siglato oggi a Milano un accordo che permette di "esportare" in Austria una altissima tecnologia tutta italiana che fonde le conoscenze sugli acceleratori di particelle con quelle mediche. Grazie a questo accordo tra la societ?, di diritto privato ma interamente controllata dallo Stato austriaco, EBG MedAustron GmbH, la fondazione CNAO e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sar?, infatti, realizzato anche in Austria, a WienerNeustadt, un centro di Adroterapia (terapia oncologica) per il trattamento dei tumori localizzati. Attualmente, in Europa, esiste solo un altro centro, oltre a quello costruzione a Pavia ed, ora anche in Austria, e si trova a Heidelberg, in Germania. L’Adroterapia ? una tecnologia tutta italiana, progettata per combattere il cancro attraverso gli acceleratori di particelle e realizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dal CNAO e dal CERN, che consentir? a migliaia di malati di tumore di curarsi in modo sicuro e efficace. Il nuovo centro austriaco avr? la stessa tecnologia messa a punto dai ricercatori italiani per il centro di adroterapia di Pavia, ora in fase finale di costruzione con l’installazione delle macchine acceleratrici e delle linee di terapia che condurranno il fascio di particelle verso il corpo dei pazienti. A Pavia, come negli altri centri si cureranno i tumori dell’et? pediatrica, i sarcomi dei tessuti molli ed ossei, i tumori della testa e del collo, i tumori primitivi e secondari del fegato e del polmone, melanomi dell’occhio e delle mucose, ecc. Costata circa 100 milioni di euro, la struttura comincer? a fare i primi test alla fine del 2008 e, quando entrer? nella routine clinica, consentir? di trattare ogni anno circa 3mila pazienti affetti da tumori normalmente non trattabili con la radioterapia tradizionale. L’adroterapia ? una terapia oncologica sviluppata con l’impiego di acceleratori utilizzati nella fisica delle particelle che consente di minimizzare il danno prodotto ai tessuti sani circostanti. Sfruttando i fasci di adroni emessi dall’acceleratore di particelle il tessuto tumorale viene, infatti, irraggiato in maniera molto più selettiva di quanto ottenibile con gli altri sistemi di radioterapia tradizionale, con la quale le cellule tumorali vengono bombardate con un fascio di raggi x che "brucia" le cellule malate ma distrugge anche quelle circostanti. Al contrario, gli adroni sparati dal fascio dell’acceleratore rilasciano la maggior densit? di energia direttamente sul bersaglio, proprio l? dove si trova il tumore, risparmiando i tessuti sani che lo circondano.
Dicembre 2024
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