ROMA – Non ci sono correlazioni significative tra la presenza dei rifiuti nell?area di Napoli e i tumori, tranne per qualche rara eccezione. E? la conclusione a cui e? arrivata un?indagine condotta da Mario Fusco, direttore del registro campano dei tumori, insieme con esperti dell?Istituto Superiore di Sanita?, i cui risultati verranno presentati domani a Mantova nel corso di un convegno su ?Ambiente e Cancro?. Il lavoro ha analizzato l?incidenza della patologia oncologica, per il periodo dal 1997 al 2005, nei Comuni della provincia di Napoli coperti dal Registro Tumori cercando di valutarne l?eventuale correlazione con la presenza di siti di smaltimento di rifiuti presenti sul territorio. Il risultato principale e? la presenza di un eccesso per il tumore epatico primitivo in un?area comprendente tre Comuni limitrofi a quello partenopeo, Acerra, Marigliano e Brusciano che presentano incidenze statisticamente significative, anche se solo per il Comune di Marigliano il dato e? comune ad entrambi i sessi. Il dato pero?, avverte lo studio, potrebbe essere legato all?elevata incidenza nella popolazione di questi comuni di epatite B e C. Per nessun tumore, tranne per quello epatico, e? stata invece evidenziata un?incidenza statisticamente significativa contemporaneamente in entrambi i sessi nello stesso Comune. In generale, segnala lo studio, in nessuna delle 23 zone del napoletano prese in esame e? emersa una maggiore incidenza di tumori: dall?analisi effettuata per zone risulta infatti che c?e? un trend positivo, statisticamente significativo, per il tumore del testicolo, di cui peri ricercatori e? impossibile risalire alla causa, mentre non ci sono altre correlazioni giudicate significative neanche nelle aree considerate piu? a rischio ambientale.
Dicembre 2024
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