ROMA – Sono 80 mila gli italiani che ogni anno muoiono di tumore perche’ la diagnosi e’ arrivata troppo tardi. Tempo perduto che costa, in termini di vite umane, quanto un disastro aereo al giorno. ”E’ come se ci fosse, quotidianamente, nel nostro Paese, un incidente che coinvolge oltre 200 passeggeri, e senza nessun superstite”, dice Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lega italiana tumori (Lilt), a margine dell workshop Italia -Cina sulla diagnosi precoce dei tumori, in corso oggi e domani a Roma al ministero della Salute.
”Tutte queste vite – spiega il presidente della Lilt – potrebbero essere salvate con la prevenzione. Non intervenire correttamente ci rende responsabili di questa strage”. Facilitare le diagnosi precoci, dunque, deve essere un obiettivo primario per la sanita’ italiana e un impegno concreto in questo senso avrebbe ricadute positive persino sul piano economico, spiega l’esperto ricordando il progetto dei Lop, cioe’ laboratori di prevenzione oncologica, proposti recentemente dalla Lilt, base per una rete capillare di strutture vicine ai cittadini. Ogni Lop, riferimento per circa 30 mila abitanti, dovrebbe essere dotato di strumentazioni per la diagnosi dei tumori piu’ diffusi. Tutto per un costo di 300-500 mila euro per ciascun laboratorio. ”Ma le strutture – assicura l’esperto – ‘taglierebbero’ le liste d’attesa e renderebbero piu’ accessibili gli esami di prevenzione, riducendo le morti da ‘diagnosi tardiva”’.
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