…Seconda stella a destra questo è il cammino…
…ma in un caldo giorno del 2005, la stella era ancora una sola e si trovava sulla sinistra del mio cammino …che mi ha portato emozionata davanti ad una casa color albicocca chiaro con un portone verde che si è spalancato sull’isola che c’è.
Era in quell’orario in cui, nelle giornate di gran caldo, ci si rilassa nella fresca penombra della propria camera…ma non tutti…
Ad accogliermi c’era una gran quiete, un’atmosfera un po’ particolare….ero seduta un po’ impacciata sul divano davanti ai tavoli da pranzo…dalla calma che regnava sembrava non esserci nessuno, ma in realtà, nel silenzio rumoroso dei propri pensieri, c’era una famiglia libica…li saluto ..mi sento di troppo…faccio finta di nulla non voglio minimamente disturbare la loro intimità…
Ma poi non so, mi sono sentita osservata …alzo lo sguardo e, dal suo seggiolone, due occhioni scuri mi osservano sorridenti…ricambio il sorriso …è una bimba dolcissima lasciata momentaneamente sola, la mamma è indaffarata nello sparecchiare…è lì, buona buona, con la testa reclinata sul seggiolone e mi guarda… è un attimo che ancora oggi mi porto dentro.
Passa qualche giorno e inizio il mio cammino in Peter Pan.
Come arrivo vengo avvolta dall’entusiasmo di un ragazzino, Giacomo, che ha scritto il mio nome sulla maglietta wendy e da una mamma che mi prende per un braccio, mi fa salire in ascensore e mi dice, senza girarci troppo intorno: “mia figlia è al primo piano… non cammina”.
Arrivo al primo piano con un groviglio di emozioni…ed eccola …è lei, la bambina che non cammina è la bambina dagli occhi grandi che mi è entrata subito nel cuore e lì rimarrà per sempre insieme a tanti altri.
Negli anni ho incontrato tante persone, bambini di ogni età, genitori e nonni, tanti ricordi, risate, emozioni, battute e perle di saggezza … come dimenticare la battuta di una bambina, una di quelle bambine scrupolose che, per non mischiare le proprie matite colorate con le altre, ha attaccato sopra ognuna un adesivo con il proprio nome: Maria Antonietta, precisa ed attenta ..tra un gioco e l’altro mi fa notare la particolarità del suo nome e di quello di sua mamma …entrambe hanno nomi di Regine… e mi chiede curiosa : “come si chiama tuo papà?”…le dico ” Mio papà si chiama Ermanno”…e lei carina, mi guarda, medita e mi dice: “è proprio un nome romano”…ci metto un po’ a capire …per lei non era una battuta ma un’osservazione seria e attenta…attenta anche nell’ascoltare certi romani quando parlano…”er cane, er gatto, Er-manno”!
…e poi in uno di quei pomeriggi gioiosamente pieni di rumore, una bimbetta bella, Alice, che chiede a tutti noi con modi molto seriosi e con le manine che proteggono il collo: “non urlate mi fa male la gola!” o ancora, la perla di saggezza venuta dall’Albania, Xhanette, che con naturalezza davanti ad un lavoro un po’ complicato mi dice “se non hai pazienza come fai a veder crescere le mele sull’albero?”…
Sono solo pochi, pochissimi degli attimi emozionanti, divertenti e simpatici che si respirano nella casa di Peter Pan e mi accorgo, dopo anni, che sono le piccole cose, i piccoli e semplici gesti, quelli che potrebbero passare inosservati, a riempirmi di emozione, un’emozione che va oltre il tempo… emozioni che riempiono questo magico cammino chiamato Peter Pan, che di stelle ora ne ha ben tre! Una costellazione piena d’amore!
Tiziana – Volontaria