ORLANDO – Aver lottato contro un tumore da piccoli puo’ lasciare il segno per anni, anche se la battaglia e’ stata vinta. In agguato incubi, pensieri ossessivi e ricorrenti, insonnia. Secondo uno studio presentato al meeting dell’American Society of Clinical Oncology, infatti, l’incidenza di stress post-traumatico negli adulti che da bambini hanno sconfitto un cancro e’ quattro volte piu’ grande rispetto ai fratelli sani. E se, in generale, la presenza di stress post-traumatico e’ bassa nei giovani sopravvissuti a un tumore da piccoli (circa il 9%), sembra che le difficolta’ di chi incappa nel problema siano sottovalutate dai medici. La ricerca, condotta da Margaret Stuber dell’Universita’ della California a Los Angeles (Usa), ha coinvolto 6.542 adulti che da piccoli avevano avuto un tumore diagnosticato prima dei 4 anni di eta’, e 368 fratelli sani. ”La buona notizia – sottolinea la Stuber – e’ che oltre il 90% dei sopravvissuti non soffre di stress post-traumatico, anche se queste persone sono passate attraverso un’esperienza molto difficile. Ma qualcuno puo’ avere delle difficolta’ che perdurano da molto tempo, e che devono essere seguite ed esaminate con attenzione”. Un’attenzione che, secondo la studiosa, ancora scarseggia fra gli oncologi. Secondo lo studio, inoltre, lo stress post-traumatico e’ piu’ comune in chi ha subito da piccolo trattamenti come amputazioni, radiazioni o in chi non e’ sposato, ha una cultura medio-bassa, e’ disoccupato o guadagna meno di 20mila dollari l’anno. Al contrario, i sopravvissuti a un neuroblastoma, tumore che in genere colpisce bimbi molto piccoli, sono meno vulnerabili a questo problema.
Dicembre 2024
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