ROMA – Nuove speranze, grazie alla ricerca italiana, per combattere i tumori cerebrali infantili e, in particolare, il medulloblastoma, uno dei tumori piu’ frequenti nei bambini e particolarmente resistente a chirurgia e farmaci, tanto da essere curabile solo in sei casi su dieci. La buona notizia arriva dall’Universita’ La Sapienza di Roma, dove un team di ricercatori sta sperimentando una terapia promettente contro questa forma tumorale dei bambini. I risultati della ricerca sono pubblicati oggi online sulla rivista Nature Cell Biology. Ma di cosa si tratta? I ricercatori del dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza hanno individuato un importante meccanismo responsabile del medulloblastoma, il piu’ comune tumore cerebrale maligno dell’eta’ infantile. Una delle cause piu’ frequenti di questo tipo di neoplasia e’ l’aumento di attivita’ della proteina cellulare Gli1. Il gruppo della Sapienza ha scoperto che normalmente Gli1 e’ in equilibrio tra due forme, ‘spenta’ e ‘accesa’, e che l’accensione o lo spegnimento di Gli1 e’ determinato da una piccola molecola di acido acetico che, legandosi a Gli1, agirebbe come un vero e proprio interruttore. Proprio la rottura di questo equilibrio, affermano gli esperti, rappresenterebbe un passaggio fondamentale nello sviluppo del medulloblastoma. ”Dalle nostre osservazioni – sottolinea Alberto Gulino, direttore del laboratorio di Oncologia molecolare dove e’ stata effettuata la scoperta – e’ risultato che alcuni farmaci, gli inibitori delle deacetilasi, sono in grado di agire sull’interruttore molecolare, inattivando Gli1”. Una scoperta che fa la differenza: Cio’, infatti, sottolinea lo specialista, ”potrebbe rappresentare una valida strategia terapeutica per contrastare il medulloblastoma”. Un’arma in piu’, dunque, per combattere una forma particolarmente ‘cattiva’ di cancro dei bambini. E nell’ultimo periodo, i tumori infantili segnano purtroppo numeri in crescita, anche se, fortunatamente, aumenta la sopravvivenza grazie ai progressi della medicina. Complessivamente, i tumori che colpiscono maggiormente bambini e adolescenti sono le leucemie, i linfomi e, appunto, i tumori del sistema nervoso centrale: questi tumori infantili sono cresciuti rispettivamente nel periodo 1998-2002, secondo i dati del Rapporto 2008 dell’Associazione Registro Tumori-Airtum, dell’1,6%, del 4,6% e del 2%. Inoltre, secondo il Rapporto, in Italia la variazione percentuale e’ piu’ alta che negli altri Paesi europei e negli Stati Uniti. Considerati in una sola voce, infatti, i tumori infantili nel nostro Paese sono cresciuti del 2%, a fronte dell’1,1% nella Ue e dello 0,6% negli Usa. Ma le cause di questa tendenza, affermano gli esperti, non sono ancora state indagate. Per adesso, gli esperti lavorano solo su ipotesi, alcune delle quali riguardano il cambiamento degli stili di vita e l’effetto dell’esposizione dei bambini piccoli ad agenti infettivi. Nei bambini di eta’ compresa tra 0 e 14 anni il numero dei tumori e’ inoltre previsto in crescita (del 18% entro il 2015). Ma c’e’ anche un dato che lascia ben sperare: secondo il Rapporto, per i casi rilevati nel quinquennio 1998-2002, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi ha raggiunto il 78% per i tumori in eta’ pediatrica e l’82% per i tumori negli adolescenti. A testimoniare come la ricerca, chiave per i progressi nelle terapie, sia davvero l”arma’ fondamentale per la lotta ai tumori, in primo luogo quelli infantili.
Dicembre 2024
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